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Tratto da LA NUOVA di Venezia e Mestre del 7 Novembre 2011

 

Inaugurato dall'associazione artiglieri di San Donà, con il suo presidente Orazio Ingianni, il nuovo monumento alla santa patrona, Santa Barbara, che è stato realizzato al parco delle Rose dopo il raduno interregionale. L'associazione degli ex militari in congedo è una delle più grandi della città anche perché molti degli iscritti hanno fatto parte del reggimento presso la ex caserma di Fiorentina, la storica Tombolan Fava. E il raduno, con i vertici locali, provinciali e regionali, è stato un successo a San Donà dove sono un centinaio gli iscritti. (g.ca.)

Gli artiglieri, nella festività di Santa Barbara, onorano i caduti

Nella vita delle associazioni combatentistiche e d’Arma vi sono momenti di riflessione. Ciò che conta è rifarsi ai valori di appartenenza alla patria, e di rispetto del passato.

Rendere onore significa fare memoria. Fino al 2018 siamo chiamati a fare memoria di battaglie sanguinose, con la consapevolezza che dietro ogni evento e ogni pagina di storia vi siano sofferenze di uomini che hanno dato la vita per noi e che meritano di essere ricordati.  

La santa patrona dell'artiglieria è Santa Barbara

e la sua festa viene celebrata il 4 dicembre

 

Vergine di Nicomedia, vissuta nel periodo dell'Impero di Massimiliano nel 3° secolo dell'era cristiana, per la sua intelligenza e per la sua sensibilità per il misticismo, adottò segretamente la religione cristiana. Data la sua età, la sua avvenenza e la cospicua agiatezza della famiglia, il padre pensò di darle marito, ma a nulla valsero le lusinghe, le preghiere e le minacce per ottenere il consenso della giovane che rimase irremovibile nel rifiuto. Insospettito, Diodoro, la fece sorvegliare e scopri ch'ella aveva rinunciato alla fede pagana per adottare quella cristiana. Indignato, aspramente tentò di averne ragione percuotendola e si mise ad inseguirla ma ella fu salvata dall'improvvisa apertura di una roccia che le sbarrava la fuga e che   si richiuse appena dopo il suo passaggio. Allora per isolarla dal contatto degli altri cristiani, la rinchiuse in una torre, ov'ella fece aprire una terza finestra poiché tre sono le fonti che illuminano ogni uomo che viene in questo mondo: il Padre, il Figliuolo e lo Spirito Santo.

Il padre cercò di farle abiurare la sua fede con tutti i mezzi, ma sempre invano. L'accusò infine, al Prefetto Marciano che tentò anch'egli di farla recedere dal suo credo; non riuscendovi, si vide costretto a condannarla al martirio.  

Gli furono inflitte dure percosse che, però, non recavano alcun danno alla giovane. Le furono strappati lembi di carne con ferrei uncini e le piaghe risanavano immediatamente. Furono accostate fiaccole in fiamme ai suoi fianchi ed esse si spensero senza farle alcun male. Fu condotta nuda a girare, per ludibrio, nelle strade della città, ma un velo, misteriosamente apportatole da un Angelo, ne protesse le bellissime forme. Alla fine, esasperato, Marciano la condannò alla decapitazione.

Il genitore rivendicò il privilegio di essere l'esecutore della pena cui era stata condannata; subito dopo l'esecuzione egli fu colpito da una folgore che lo incenerì senza lasciarne traccia.

Per questo, Santa Barbara fu assunta da secoli a Protettrice degli Artiglieri e di quanti maneggiano polveri ed esplosivi; è quindi anche Patrona dei Marinai, Minatori, Genieri e Vigili del Fuoco.

E'Â’ onorata, da tempo immemorabile, il 4 dicembre, giorno anniversario del suo martirio e tutti gli Artiglieri le sono devotissimi, avendo mille volte sperimentato l'efficacia del suo patrocinio.

Archivio fotografico del 7 novembre 2011

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